martedì 21 aprile 2009

Kremisi 2 – Io Parallel Killer


[clicca su e ascolta il pezzo o tu che leggi]

Quante stronzate.
Un tizio fa fuori 58 persone e ti raccontano che tutto era scritto nel suo passato. Che quello ha il pedigree da ammazzatore seriale. Che pisciava nel letto quando era ragazzino. E che poi infilzava ranocchie e storpiava cani e ficcava petardi nel culo dei gatti del vicinato. Ed è ovvio dato che tutti i serial killer hanno quelle cose in comune. Ma che cazzate.
Cercano solo di trovare un MCD, un fottutissimo minimo comun denominatore, perché così forse l'uomo qualunque riesce a farsene una ragione e a dormire tranquillo. Che tutto ha un senso.
La verità è che sono stronzate. Cazzate. Delle stronzate del cazzo.

Noi siamo in tre. Come i porcellini. Come i nipoti saputelli di Paperino. Ci siamo dati dei nomi, che solo Tizio Caio e Sempronio pareva brutto. Uno Nessuno e Cento. Io sono quello di mezzo. E abbiamo spazio anche per un quarto, possibilmente donna. Mila. Me la immagino rossa di capelli.
Non ho idea di che faccia abbiano gli altri. La Rete è l'unica cosa che ci unisce. Oltre alla nostra piccola deviazione comune. Uccidere.

Noi lo facciamo in parallelo. Tipologia di luogo. Giorno. Modus operandi. Tutto deciso prima. Come se fosse una serata a tema a cui ognuno partecipa per cazzi suoi. Ogni tanto tre omicidi tre e tutti tremendamente simili tra loro. Ma in città diverse. Per inciso, non mi sono mai pisciato addosso. E i miei sono delle persone normalissime. Solo che a me a un certo punto sono venuti fuori questi impulsi. Insieme ai brufoli probabilmente.

Per stasera si è deciso discoteca. Toilette per la precisione. Coltello affilato. E io sono pronto. Vedo gli altri che si muovono al suono di non so quale musica. Ho le cuffiette dell'iphone che mi riempiono le orecchie di Ceza. Per terminare qualcuno ci vuole un pezzo che abbia ritmo. Bassi soprattutto. E parole poco comprensibili. Che come niente ti distrai e sei finito.

Io sono pronto. Vicino al bagno delle donne. Il coglione mi passa davanti e mi fa l'occhiolino. Con la faccia nell'ombra mi ha scambiato per una. E' un tipo fatto così. Né alto né basso. Né magro né grasso. Entra nel cesso. Gli lascio quindici secondi, tanto per dargli modo di rimirarsi l'uccello per l'ultima volta. Conto pazientemente poi entro e sono sicuro di trovarlo a sinistra. Ai pisciatoi. Non è il tipo che si vergogna. Mi piace la camicia. Grigia a scacchi. Poi gli affondo la lama in un fianco. E gli sussurro due parole. Ciao stronzo. Tanto per fargli pensare che ci sia un motivo. Tanto per fargli credere che sta morendo per qualcosa che ha fatto o che ha detto. Ho una mia morale in questo. In punto di morte anche a me piacerebbe sapere perché. Non si può morire per sentito dire. Poi gli apro la gola e lo osservo. Cinque secondi al massimo. Con le lacrime agli occhi. Non so se per la gioia o perché mi dispiaccia.

Mi ritrovo di nuovo in mezzo alla gente che balla, poi fuori e in cinque minuti sono un'ombra. Con l'iphone aggiorno twitter. Mission completed.
Infine sono meno di un'ombra. Sono Niente e Nessuno.

5 commenti:

NikkoHell ha detto...

leccatine riconoscenti a maninafutura, che io chiamo sempre maninafatata, per sta cosa del player ;)

Lindalov ha detto...

Mamma mia, basta però con manina, eh? S'é capito, dai. :-D

(oggi e ti devo punzecchiare, ma solo perché mi stai simpatico una cifra e allora mi prendo confidenza e scherzo)

Senti, ma il tipo, quello lì del cesso, sì, era per caso LIVORNESE?

Sennò in trasferta mica ci vengo, eheh.

NikkoHell ha detto...

Geppo dici? e nun lo so. però mi pare lavorasse al Monte dei Paschi...

Dira ha detto...

Quì ho una dirimpettaia rossa... potrebbe essere la vostra Mila?
Ha pure le lentiggini...

NikkoHell ha detto...

Arruolata! :)

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