venerdì 24 luglio 2009

Trash 13 - Lenzuola

Come avete capito è qualche giorno che sono proprio felice.
E vedo il mondo in maniera totalmente diversa, buonista direi. Qualche minuto addietro sono salito in soffitta, piena di polvere da tutte le parti.
Ma il punto non è questo, è che mi sono reso conto che c'è ancora gente che stende le lenzuola su, nella terrazza comune di questo condominio.
E la cosa mi rende ancor più felice. Anche visto e considerato che da ieri ho una splendida diarrea a spruzzo e, da oggi, una voglia pazza di esprimere la mia arte visiva. E le lenzuola poi sono così candide...

Graffiti di merda.

giovedì 23 luglio 2009

La Notte in cui Bruciammo Alì Babà 1 - Prologo

C’è questo fatto che le mie più grandi sbronze hanno in qualche modo sempre a che fare con l’acqua. Come se il mio corpo, sentendone accanto la presenza rassicurante, si prestasse molto più volentieri a essere malmenato a colpi di alcohol.

Aggiungerei poi che nel processo autolesionistico aiuta e non poco la presenza di amici ad hoc, con i quali appare sempre difficile il ritorno a casa da esseri senzienti. Quella volta eravamo in cinque per una serata che sarebbe stata lunga, molto lunga, e a tratti senza memoria. Tutti personaggi che, chi più chi meno, avete già incontrato da queste parti. Il Pusher e il suo borsello delle meraviglie, Milf con la passione per donne possibilmente attempate e già prolificate, Ketchup e la sua capacità di reggere metri cubi di superalcolici, El Dindondero per il quale gli aggettivi si vergognano a essere scritti su carta. E poi c’era anche Durdurunuz, altro membro delle nostre usuali scorribande. Membro è la parola giusta a onor del vero, dovendo il suo nome alle proverbiali prestazioni del suo uccello in fatto di endurance. Ipotizziamo infatti che il Viagra sia in realtà un estratto di qualche parte liquida del suo corpo.

La proposta per il programma della prima parte della serata fu del sottoscritto, mentre in macchina sfrecciavamo sulla strada che porta dall’aeroporto di Ankara al nostro hotel. All’epoca ancora non ci eravamo rotti i coglioni con le colazioni a base di pomodori, formaggi, miele e yoghurt dell’Overlook Hotel.

Pusher – Per stasera io voto per i Tre Frocetti. Ho fame e ho voglia di calamari fritti.

Dovete sapere che i Tre Frocetti sono una locanda di pesce che sta dalle parti di Tunali, al centro di Ankara. E’ stato per tanto tempo il nostro ritrovo in quanto a cibo, raki e, qualche volta, rimorchio di donne. Per la spiegazione del nome rimando a domani.

Ketchup – Assolutamente d’accordo. Stasera profumo di mare, che qua sull’altopiano se ne sente la mancanza.

Gli altri con il loro annuire stanco decretarono l’inizio di una nottata in cui perdemmo veramente tanto di noi stessi. Compresa qualche patente automobilistica.

mercoledì 22 luglio 2009

Matrimoniandosi :)

Un paio di foto del 19. :)





PS: la bilancia dice che ho quasi toccato i 100. Cominciate a mandarmi numeri di dietologi...

martedì 21 luglio 2009

Riflexio 13 - Fratellitudini

Sono qui a Ankara bello bello che mi guardo un canale televisivo turco senza capirci una cippa.
D'improvviso il tipo-speaker comincia a ciarlare in italiano introducendo un ospite delle meraviglie.
E boom appare Berlusconi.
Che è proprio lui se non fosse per una parlata leggermente spagnoleggiante.
E allora con orrore realizzo che il Berlusca e Julio Iglesias sono fratelli.
Due gocce d'acqua cazzo.

La Sposa Italiano

Foto in anteprima della cerimonia.
La sposa italiano era molto emozionato.


giovedì 16 luglio 2009

Ne approfitto

Ammetto. Come facevo a scuola ho approfittato dello sciopero per farmi i cazzacci miei.
In effetti al momento sono leggermente in fibrillazione coi preparativi...:)

Potreste dover vivere senza di me per qualche giorno, il che sicuramente allieterà le vostre vite.
Ma tanto prima o poi ritornano. Specialmente gli incubi.

martedì 14 luglio 2009

Io sciopero perchè ne ho diritto

IMBAVAGLIATI!



Clicca sul logo della campagna per aderire anche tu, o per avere maggiori informazioni.
Per la prima volta nella storia della Rete i blog entrano in sciopero. Accade oggi, con una giornata di rumoroso silenzio dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete. Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.

lunedì 13 luglio 2009

On the Road 16 - Generations

Oramai è certo. C'è un disegno dietro. Ne sono sicuro e non prendo anfetamine.
Stazione Nomentana, salgo sul treno diretto all'aeroporto.
Stazione Tiburtina, salgono 3 generazioni di filippine. Nonna, intorno ai cinquanta, Mamma, intorno ai trentacinque e Figlia teenager. Le prime due generazioni risultano essere praticamente dei ferri da stiro e arrivano a guardarmi con invidia le tette.
Figlia invece con respingenti a babordo assolutamente fuori norma. Dalla Nonna alla teenager ci sono almento quattro misure di differenza. Pempempem Pempempem. Mi si accende l'allarme. La domanda ora non è più se e cosa e quanti ormoni ci danno da mangiare nelle più svariate forme. No no. Quello è assodato. La cosa che mi chiedo adesso è perché.
Ma è ovvio. Sviano la nostra attenzione dalle cose importanti, dalle cose che vanno male. Ci danno due sise in pasto e il cervello non focalizza più nulla.
Panem et Circenses.
Sono fra noi. Sono intorno a noi. Ma non sono come noi.
Tette.

venerdì 10 luglio 2009

Vojo fa' outing 5 - Er Comesechiama

Non sono mai riuscito a trovare un nome alla mia produzione ombelicale.
Sì insomma a quella roba che si annida all'interno dell'ombelico, qualora siate dotati di una certa circonferenza panzale e nel caso in cui il medico che vi ha fatto nascere ci sia andato pesante nel taglio del cordone, lasciandovi una specie di vulcano al centro dell'addome.
Per anni sono andato avanti con esclamazioni del tipo - ohè guarda qua checcomesechiama che ho ne 'a panza oggi.

Da sue settimane l'ho infine battezzato. Il Gomitolo.

Trash 12 - Il Bersaglio

Da piccolo adoravo Il Bersaglio sulla Settimana Enigmistica. Giochino stupido stupido facile facile che riuscivo a finire sempre barando rigorosamente.
Il punto però è che ho deciso di comprare e appendere un bersaglio qui sul muro di fronte alla scrivania.
Almeno avrò un target per il mio lancio di caccole post-pranzo.

TV & Cinema 5 Recensione (a modo mio) – Hamam

Se volete avere un'idea di quello che amo della Turchia beh allora basta che diate un'occhiata a Il Bagno Turco di Ferzan Ozpetek.
Il vivere le cose tutti insieme. Passioni e dolori. Il lancio dell'acqua quando qualcuno parte. Le contraddizioni rosso fuoco. Quel senso di rilassatezza mentre sorseggi un thè e quella sensazione che la vita a volte si può muovere in modo morbido. I fondi del caffè. Le donne che li interpretano. La voglia di fare mediterraneamente confusione.
E' un film che vidi tanto tempo fa. E che ho rivisto di recente. Mi piacque allora come mi è piaciuto adesso. Forse oggi in modo più consapevole.
Magari é anche un po' colpa del cognome che porto.

Voto 8.

giovedì 9 luglio 2009

Teknikamente 4 - Svenendo Venendo

Oh in effetti non sapevo bene come etichettare il post. Poi dovendo parlare dell'arnese che vive nella mutande, quello che comanda il mononeurone maschile, allora mi son detto che l'articolo avevo un che di tecnico.
Ora mi chiedo. Innanzitutto chi è la strato-topa che presenta il telegiornale di RaiUno in notturna? Ecco lo sapevo, il pacco-neurone ha preso una strada tutta sua. Momento che spengo il televisore.

Insomma mi è venuto in mente di quella volta che, durante l'orgasmo, ho sentito un dolore pazzesco interno canna. Con tanto di goccia di sangue. Non ho mai ben capito cosa sia successo. Ho provato a utlizzare i formuloni sugli urti nei fluidi che tante volte ho studiato all'università ma con scarsi risultati. Mi ricordo l'eiaculazione, poi il dolore tipo spillo nel cervelletto, poi un colorito simil sperma della mia faccia di fronte allo specchio. Infine il colore delle piastrelle del pavimento del bagno e il mio naso che le annusa.

Lei non ricordo bene ma credo abbia avuto un triplo infarto.
Ancora oggi che ci ripenso mi si ghiacciano le palle.
Buona giornata a tutti.

mercoledì 8 luglio 2009

On the Road 15 - Cose così

Ok Ankara non è la città che offre di più al mondo. Di storico c'è poco e oltretutto è lontanuccia dal mare. In più ogni volta che ti muovi devi mettere in cantiere almeno quattro ore per arrivare da qualsiasi altra parte della Turchia. Va bene, è vero.
Però a me piace la mattina veder passare lo "Simitci" vale a dire il tizio che vende gli simit, delle specie di ciambellozze di pane coi semi di sesamo sopra. Tiepide. Ottime per accompagnare la classica colazione a base di formaggio pomodori e tè. Li vedi camminare con quel cestone in bilico sulla testa urlando per le strade la loro presenza. Certo la percezione può cambiare nel caso in cui vi troviate ancora semidormienti sotto le coperte. Io però non sento nemmeno le cannonate e quindi non mi preoccupo.
E poi mi piacciono i pannocchiari che passano per le strade il pomeriggio. Tu li chiami dal terrazzo, loro si avvicinano e ti vendono una bella pannocchiona calda calda. Sono cose che a Roma te le scordi. Come fare un fischio al padrone del negozietto di fronte casa che in quattro e quattr'otto ti porta un paio di birre gelide di frigo. Ti viene da sederti e tirare un sorriso.

Insomma sinceramente il fatto che l'orizzonte sia lontano sì, ma non invisibile, mi fa stare decisamente meglio.
E poi mi fa impazzire andare dal barbiere che prima mi taglia i capelli, poi mi chiede se voglio un thè o un caffè, dopodichè mi fa un bel massaggio al cuoio capelluto e conclude dando fuoco ai miei peli delle orecchie. Mi rende felice.
Certo probabilmente i miei nipotini, quando sarò nonno, giocheranno a fare Tarzan sulle liane dei miei lobi. Ma fa niente.

Non si può aver tutto. E non tutti gli simit riescono col buco.

martedì 7 luglio 2009

Pubblicità 1 - Aggeggi di gomma

Siccome da un po' di tempo vivo le mie nottate su un fantastico divano-letto, mi sono ritrovato a essere piuttosto sensibile alle pubblicità che decantano le sfavillanti qualità dei materassi in lattice. Che poi mi sono sempre chiesto se, a temperature molto elevate, si riesce per caso a inzupparci, nel lattice, un paio di fette biscottate imburrate e marmellanate. La risposta ancora non l'ho trovata.

Sta di fatto che il materasso Fabricatore è davvero una figata. Innanzitutto ha la portanza differenziata. Il che vuol dire che se tu pesi 200 tonnellate e la tua compagna 3 etti e mezzo, puoi comunque buttarti a peso morto sul letto senza rischiare di spararla dritta dritta in camera di quelli che abitano nell'appartamento sopra il vostro.

Il ricambio d'aria dovuto alle cellette del lattice (sto concetto un po' m'è sfuggito ma fa niente) fa sì che venga garantita la massima igiene anti-acaro. In effetti posso confermare questa proprietà perchè l'ultima rettoscopia ha certificato l'assenza di acari anche dal mio intestino, da sempre adeguatamente e sonoramente aereato, nonostante l'assenza delle famose cellette.

Il di più è poi dato dai guanciali, anch'essi rigorosamente in lattice, grazie ai quali vi sveglierete la mattina senza quel fastidioso doloretto che diventerà col tempo artrosi cervicale - che porti leggermente sfiga, caro Edu, non te l'ha mai detto nessuno immagino eh? (li mortacci tua!)

Insomma è davvero un bellissimo mondo. Che poi se li chiami loro ti mandano un incaricato a casa davvero competente che vi farà vedere da vicino e toccare con mano quello che vi fanno vedere sullo schermo. L'importante è essersi premunite di mandare il proprio maritino fuori dalle palle per un po'.

E poi è alto ben diciotto centimetri. Profumato. Aereato. Non si deforma. E' traspirante e ha il guscio di cotone sfoderabile lavabile e riutilizzabile. Una goduria. Un portento.
Io così, di slancio e in preda all'euforia da televendita, ho preso la cornetta ho chiamato la Linda e mi son fatto ordinare un paio di cazzi di gomma.
Che pure loro hanno un perché.

lunedì 6 luglio 2009

El Dindondero 9 - Cammellando

Due giorni fa ho incontrato El Dindondero.
Stava lì che provava un po' di pezzi nuovi per il suo show musical canoro strappalacrime.

Il bastardo mi ha attaccato un motivetto, che ancora mi gira su per i neuroni, sul cammello catalitico o catatonico che mi confondo io. E siccome io sono uno che le cose mica le nascondo, mica che me le tengo per me, assolutamente, allora sta cosa la condivido con voi, io.

venerdì 3 luglio 2009

Tekno 3 – Lezioni di Medicina

Dunque le cose stanno così. Io ci tenevo ma proprio tanto a fare una lezioncina di medicina su queste pagine. Tanto da far visita di pissona pissonalmente al mio amico Pusher, pluri-decorato e insignito, sul campo, della carica di medico. No, quando dico campo non mi riferisco al fatto che abbia combattuto, come barelliere, qualche tipo di guerra. Quanto piuttosto alla sua innata capacità di procurarsi e sopratutto piazzare una indecente quantità di droghe di vario tipo. La sua attività lo ha poi gioco forza portato a interessarsi ai concetti basilari del primo pronto soccorso, il cui dogma principale è splendido nella sua limpida semplicità: se qualcuno rantola, causa doping, all'interno della tua abitazione beh vedi di farlo rotolare velocemente giù per le scale, caricalo su una macchina e appena sei a distanza di sicurezza apri lo sportello, carambolalo fuori dal mezzo e dattela a tutto gas.

Così ho pensato bene di chiedergli un consiglio visto e considerato che da un paio di settimane mi sto sparando giù per l'esofago poco più di tremilamilligrammi al giorno di antibiotici. Mi ha risposto – Nikko una bella canna fa sicuramente bene ma se le droghe mettono in subbuglio la tua coscienza, allora dovresti prendere un bel po' di fermenti lattici perché gli antibiotici provocano stitichezza.

Ho anche effettuato le mie sane ricerche su internet e in effetti la cosa parrebbe assolutamente vera. Quello però che non mi spiego è come mai io continuo a cagare come un cavallo, ma che razza di flora batterica ho su per l'intestino? Roba da X-Files? E qui la prima delle mie due considerazioni ha fatto capocchiella in uno dei lobi porta-neuroni: sono un caso unico? O ci sono altri al mondo come me? In proposito i vostri saggi commenti e le vostre esperienze intestinali saranno di grande aiuto.
La seconda pensata è invece più intimista e un pizzico nostalgica. E cioè che io, in effetti, da piccolo ero veramente un esserino timido, ma così tanto che alle elementari nemmeno parlavo. Oltretutto ejettavo escrementi con un ritmo di un paio di soffertissime bordate a settimana, quasi dispiaciuto di dover abbandonare una parte di me a sì misero destino.

Cosa sia cambiato dentro di me è stato e rimane, per il sottoscritto, un gran bel mistero.

giovedì 2 luglio 2009

On The Road 14 – Svenire in Volo

Tanto per rimanere in tema col discorso di ieri mi è tornato in mente un episodio di qualche tempo fa che mi ha visto protagonista. A proposito, leggete meglio il titolo che non c'è scritto mica “venire” in volo. Quello lo lascio fare a Batman che ne sa molto più di me.

Dicevo di quella volta sul volo New Delhi Roma con transito in quel di Londra. British Airways ovviamente. Dovete sapere che soffro, almeno credo, di sbalzi di pressione dovuti a repentini movimenti alto/basso specialmente dopo aver dormito e, se ho anche mangiato e non ho digerito, allora sono cazzi e vado kappaò.

Insomma viaggio di ritorno che manco a farlo a posta faccio in solitaria. Decollo, mi addormento, portano da mangiare, mangio come un bovino, bevo ettolitri di vino rosso, mi scolo un cordiale, mi riaddormento, alla terza ora di volo mi risveglio con la vescica piena che sta per scoppiare. Apro gli occhi, il bagno indica verde e per giunta è a 2 metri di distanza. Mi ci precipito, mi abbasso la cerniera e comincio un pisciatone di quelli che meritano le mani sulle reni mentre li contempli. Poi avverto come una specie di velo che cala dalla testa. Mi sento la faccia che si fa bianca e mi prende il panico perché so che sto svenendo ma so anche che sto ancora pisciando. E allora blocco, per quanto posso, il fiotto dopodiché provo anche a tirarmi su la cerniera sperando di non lasciarci dentro mezza cappella. Infine mi rendo conto che sono in uno spazio ristrettissimo e che, se riesco a puntare i piedi sotto la parete del lavabo, ci sta che scivoli pian pianino al suolo senza troppi danni. Poi è buio e di nuovo luce. Mi riprendo con gli occhi che puntano il soffitto del cesso. Giallo. Penso all'ospedale e al fatto che non so come cazzo ci sono finito. Poi in trenta secondi recupero un po' di lucidità. Mi controllo la patta, apro la porta della toilette e raggiungo il mio posto svenendo di nuovo per il troppo movimento.

Vi assicuro che non è per niente un'esperienza piacevole. Il restante volo lo faccio tra botte di caldo e altrettante mazzate di freddo. Sudori di tutti i tipi e pantaloni neri che sul davanti si tingono di bianco per il sale. Non so se a causa del piscio che non sono riuscito a bloccare o se per le chilate di sudore che tiro fuori ad altezza genitali. L'oscar della stronzaggine se lo becca il ferro da stiro con la divisa che si spaccia per hostess. Mi vede, aspetto cadaverico, e mi chiede se sto bene. Al che io penso – no guarda di solito ho questo colore perché sono un vampiro e avrei bisogno di un po' del tuo sangue, ma le rispondo che – no non sto molto bene dato che mi sono appena appena squagliato all'interno del meraviglioso cesso del vostro aeromobile. Rowenta mi guarda incredula dopodiché si avventura da qualche parte e ritorna con un bel becchierone d'acqua che in effetti sortisce qualche effetto positivo. E' l'ultima cosa che fa per il sottoscritto per tutto il restante tempo di volo, della serie se muori chi cazzo se ne frega tanto più che sei un italiano e mi fai schifo. Rowenta credo abbia del calcare al posto del cuore e un arretrato in fatto di sesso che potrebbe essere usato come attenuante del caso.

Non ho mai più preso un volo British Airways. E per parecchio tempo i miei allucioni sono rimasti di colre nero in ricordo del tentativo di incastrare i piedi da qualche parte mentre piombavo al suolo.

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