mercoledì 14 luglio 2010

Bloggando col Melafonino 3 - La Sfortuna di Essere Architetti

O meglio di essere architette, come spiegherò a breve.
Kota Kinabalu, bagno dell'albergo: due foto, due momenti di progettazione ad catsum.
Nella prima foto particolare della finestra che separa il bagno dalla camera da letto. Il tutto farebbe pensare alla mano di un uomo amante del voyeurismo. Ma vi prego di osservare bene, notate la totale assenza di vetro - la pensata è ovviamente di una donna. Un maschietto penserebbe subito a quanto puzza normalmente il bagno dopo una sacrosantissima evacuazione intestinale di massa. E non posso che concordare. Per uno strano effetto di correnti, infatti, dopo essermi come dire liberato del fardellone, la puzza a forma di mano modello Nightmare, ha preso possesso indisturbata dell'intera camera da letto. Risultato: la vasca non è poi un posto così scomodo dove dormire...






Nella seconda foto particolare invece della doccia. Bella ed elegante. Notate di nuovo come la porta tenda ad aprirsi verso l'INTERNO. Per entrare in doccia e chiudersi la porta alle spalle è necessario strisciare col culo sulla parete di destra, mentre si pensa ovviamente a quanti culi prima del tuo abbiano effettuato lo stesso strusciamento...



A presto.

martedì 13 luglio 2010

Bloggando col Melafonino 2 - Toilette e Quantità di Moto

L'aereo per me è una specie di seconda casa, sono riuscito persino a svenire dentro al cesso, una volta. Il cesso in aereo, appunto. Ora le cose stanno così, sembrerà strano ma di solito mi è capitato di andare a svuotare la vescica nelle toilette posizionate sulla destra, guardando l'aereo lungo il senso di marcia. Spero di essermi spiegato. Sta di fatto che, pisciando, il fiotto tutte le volte aveva la tendenza a piegare verso destra. Grazie al cazzo, mi dicevo. L'aereo muove verso sinistra la quantità di moto ha da rimanere costante e il tutto è spiegato. Bella stronzata. E i miei ci hanno anche speso soldi per darmi un'istruzione. Oggi ho usato una toilette posizionata a sinistra. Bene, il fiotto secondo voi da che parte pendeva? Di nuovo a destra, ecco.
Semplicemente ho il cazzo storto.
Semplicemente. Ho preso il mio poco sapere, avvoltolandolo attentamente nella quantità di moto, l'ho ficcato nel cesso e ho tirato lo sciacquone.

domenica 11 luglio 2010

Coffee Machine 10 - 3 Vere Verità

Mentre mi preparo allegramente il caffè vengo colto da improvvisa illuminazione. No, non sono stato colpito da un fulmine, cosa non così improbabile qua al sedicesimo piano. E sì, mentre continuo a fissare il soffitto bianco con sorriso ebete, il caffè decide di bruciarsi e la macchinetta rischia di trasformarsi in un razzo.
Le vedo lì, tre verità vere. O domande alle risposte fondamentali del pianeta Terra.
1) come minchia facevamo a vivere senza i-phone;
2) come poteva un uomo sopravvivere prima dell'avvento della pasta col tonno;
3) come fanno i giocatori di baseball a sputazzare e scaccolarsi per ore e ore senza stancarsi mai.

Che belle le domeniche.

sabato 10 luglio 2010

Bloggando col Melafonino 1

Seduto al Coffee Bean del Low Yat Plaza. Kuala Lumpur. Ho appena scaricato un accrocco per postare roba con il melafonino, per provare a scrivere qualcosina in più. Considerando che questo è un paese più moderno del nostro, il wireless pubblico non è un concetto astruso...
Bevo un cappuccino in una specie di tinozza da due litri. Al tavolo vicino una famiglia di italiani. Si capisce subito. Lui ha le infradito, una polo rosa e gli occhiali poggiati sui capelli. Lo facciamo quasi solo noi sta cosa degli occhiali, già perchè portati in quel modo si lordano di un misto di lardo umano e smog, lo smardo. Con questi tre elementi si riconosce un connazionale nel 95% dei casi. Aggiungendo la depilazione delle sopracciglia, la percentuale schizza al 100%.
In effetti nel caso specifico siamo al 100%...
Ave Cesare.

lunedì 5 luglio 2010

Riflexio 18 - C'era una volta la Germagna

C'era una volta Bismarck. Oggi ci rimane un uovo e, alle volte, una pizza.
C'era una volta la Prussia. Oggi rimane un colore, il blu. E forse nemmeno tutti se lo ricordano.
C'era poi una volta la Germagna. Quella fatta dei tizi biondi alti grossi alimentati a birra. Quella in cui un ometto vaneggiava di supremazia della razza pura.
C'è invece poi un gruppo di una ventina di calciatori allenati dalla bella copia dell'ispettore Derrick. Quelli che hanno schiantato l'Argentina di Maradona, sì. Quelli che in gran parte sono figli di emigrati, esatto. In attacco girano Von A La Turk, Otto Bulgakov e Gottfried Krakovio. In difesa ci sono alcuni marcantoni di razza ariana affiancati da un birraio ghanese.
Fanno simpatia messi lì tutti insieme a giocare. Corrono che paiono Ferrari (anzi Red Bull va...).
Moderni.
C'era una volta la Gerrmagna.

venerdì 2 luglio 2010

Trash 27 - De Brufolorum Natura

Ne ho sempre sofferto. Brufoli.
Sul viso con moderazione e fino all'adolescenza. Però ne ho alcuni che sono storici tanto che mi ci sono affezionato e, credo, loro han fatto altrettanto. Interno coscia gamba sinistra, sopra il rene destro, a ovest dello sterno, in un punto imprecisato del collo.
Tutto questo per dire che quando nella vita quotidiana mi capita di incontrare persone con visi proliferanti di bubboni, a loro generalmente va un po' della mia simpatia. Finchè un giorno mi sono reso conto che il 95% del personale dei Mc Donald's mi stava simpatico. La mia mente analitica vogliosa di fare un 2+2=4 ha cominciato allora a far caso alle escrescenze purulente di questi poveri servitori di pezzi di carne.
Si dà poi il caso che al momento io mi ritrovi a vagare per la Malesia e che la popolazione locale abbia generalmente una pelle di molto più liscia di noi occidentali adoratori di Bacco. Con un'unica triste eccezione, quella degli impacchettatori di hamburger impiegati nei Mc Donald's. Lì la percentuale di sbrufolazzati sale imperiosamente intorno all'80-85%.
Ecco, non so bene dov'è che volessi arrivare. Al fatto che mangiare quella roba faccia male?
In realtà no, quanto piuttosto al fatto che, all'ufficio del personale della Mc Donald's, ci deve essere qualcuno che come me ha sofferto di brufoli sin da piccolo.
Già.

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