martedì 30 giugno 2009

Coffee Machine 8 - Smentita

Ho qualche problema nel connettermi con continuita. Oltretutto la tastiera non e italiana e quindi non so assolutamente dove cazzo siano finiti gli accenti. Ma non mi preoccupo poi troppo.
Volevo smentire Cob e la storia delle orme. Cob faceva notare che per allacciarsi le scarpe al bagno gli e capitato di poggiare il piede sulla tazza.
İl fatto e che allacciandosi le scarpe in quel modo, dovremmo ritrovarci probabilmente con delle orme dalla stessa parte rispetto al buco centrale. Oltretutto l orma sarebbe quella dovuta a un piede poggiato con un certo angolo sulla superficie del WC. Mentre e evidente nel nostro caso che le orme sono di un piede poggiato diciamo di piatto, proprio come ci si aspetta che siano nel caso si salga con entrambe le estremita sulla bianca porcellana poggiaculo.

Rispettosi e riguardosi saluti
NikkoHolmes

lunedì 29 giugno 2009

On The Road 13 - A.A.A. Complimentasi

Insomma io avevo intenzione di scrivere questo post per smentire quello che pensate di me. E cioè che sono un allupato sciovinista. Oppure per smentire quello che io penso di me stesso. Che poi alla fine è lo stesso concetto.

E quindi ero intenzionato a raccontarvi per filo e per segno un normalissimo viaggio Roma-Ankara con sosta a Istanbul. E che il volo Istanbul-Ankara ha avuto la simpatica idea di partire con 75 minuti di ritardo. Ovviamente dopo che eravamo già belli e saliti a bordo.

Mi sono impegnato al massimo, leggendo barra dormendo per tutto il viaggio. Non mi sono distratto né con hostess né con altro. Che poi, non so se l'ho già detto ma credo di sì, la compagnia di bandiera turca fa in modo di non farti mai sedere vicino a una donna a meno che non sia tua sorella o tua moglie.

Ecco. Sono stato un santo. Non è colpa mia se, dopo l'atterraggio a Istanbul, mi sono alzato e nel recuperare il bagaglio dall'apposita cappelliera, ho visto due bombe che vivevano di vita propria. Mi sono anche mentalmente presentato alle suddette, che non si dica che sono un cafone.

Ma cazzo non è colpa mia. Una tipa ultra magra con delle escrescenze pazzesche (oddio che bello scrivere escrescenza sulla tastiera, giuro, una roba circolare). Carissima signorina con i capelli castano/rossi e la maglietta verde attillata a maniche lunghe. Sì proprio tu che sedevi al posto 16F del volo TK1864. Graziosissima donzella. Sappilo. Ti dico sappilo. Io non sono proprio riuscito a non guardartele. E te lo dico con spassionata sincerità. Ce le hai bellissime. Congratulazioni.

Ecco ora ditemelo pure. Che sono il solito. Ma mica eravate lì voi. Che secondo me pure le donne ci avrebbero fatto un pensierino...

giovedì 25 giugno 2009

Riflexio 12 - Risposte a forma di domanda

Credo che la cosa a cui stavo pensando ieri è che oggigiorno la moda sta nel non dare mai risposte alle domande del prossimo. Anzi, la bravura sta nella risposta che ti rigira la domanda.
Robe del tipo - senti scusa ma tu vai di corpo normale? E quello ti risponde - guarda ci stavo pensando proprio stamattina, mi dici di che colore hai le mutande? E ti lascia a pensare che stamattina le volevi mettere blu ma poi forse hai optato per il tanga viola. Quando riprendi concentrazione lui si è già volatilizzato e vedi solo una nuvoletta a forma di dito medio che ti manda a fare in culo.
In effetti però forse stavo pensando al fatto che più che 42 la risposta alla domanda fondamentale dell'Universo dovrebbe essere 33. Però non ho capito perchè ho pensato così.
Oppure al fatto che la mattina avevo dato una mano a un signore anziano, accompagnato da minuta ragazza, il quale perdendo l'appoggio si era disintegrato a terra sull'asfalto del marciapiede. Mi ero prodigato nel tentativo, peraltro riuscito, di ritirarlo su per metterlo seduto a riprendere fiato. E proprio mentre rifiatava mi era caduto l'occhio sulle fossettine del fondoschiena dell'accompagnatrice. E sulle di lei mutandine che non erano affatto male.
Lei mi aveva ringraziato dell'aiuto, sorridendo. E poi mi aveva apostrofato con un - e come ti chiami? E io che non sono mica scemo e le lezioni le imparo subito, avevo risposto pronto - eh ci stavo pensando stamattina, ma senti un po', di che colore hai le mutandine?

Non mi ha risposto. Però sono sicuro che fossero verde acqua.

mercoledì 24 giugno 2009

Riflexio 11 - Memorie di un Giorno

In effetti ieri stavo pensando a qualcosa di veramente fenomenale. Una verità di quelle proprio incise a colpi di martello nell'animo. Incontrovertibile. E me ne andavo in giro tutto gonfio, che sto prendendo carrettate di antibiotici, ma soprattutto tronfio che io poi sta cosa l'avrei scritta nel blog.

Il fatto è che non mi ricordo che cazzo avevo pensato.

martedì 23 giugno 2009

Trash 11 - Smottamenti

Allora io praticamente qualche ora fa ero seduto comodamente sulla tazza del cesso. Un fumetto da leggere, Caravan per la precisione, un dito in esplorazione nasale spinta e l'altra mano a ravanare i gemelli di famiglia. Avendo tutte e due le mani impegnate lascio alla vostra immaginazione capire come e dove la mia lettura si stesse reggendo in bilico.
Dopo un'iniziale produzione solida, con mia grossa sorpresa, mi arrendevo da una parte a uno squaquarellone di quelli a spruzzo ombrellare accompagnato da rombi di tuono, dall'altra ai colpi di mia madre sul muro con tanto di domanda - tutto bene?. Certo mamma, ho solo mollato un paio di metri di intestino mentre mi liberavo. Don't worry.
Fatto sta che a un certo punto ho sentito la cazzo di tazza muoversi di brutto. E ho pensato che sì porca miseria vabbè che ho la diarrea ma addirittura spaccare la tazza non è mica normale. E gettando gli occhi al cielo mi sono accorto che anche il lampadario si muoveva vorticosamente.
Al che si è accesa davanti ai miei occhi una luce a led rossi con la scritta TERREMOTTTOOO di Pieropeluesca memoria. Occazzo porcadiquellaputtana. Il primo pensiero è stato quello del sottoscritto che corre giù per le scale con le mutande a mezza gamba e tutte e due le chiappe spalmate di un qualcosa simile alla nutella. Il secondo pensiero è stato col cazzo che esco dal bagno in questo stato. Piuttosto mi faccio seppellire dalle macerie.
Allora mi sono rilassato. Ho allargato gentilmente le natiche e ci ho dato dentro con gli ultimi schioppi di sciolta. Sorridente.
Mentre mia madre urlava - Nikko si muove tutto, dobbiamo uscire all'aperto di corsa.
E io di rimando comodamente seduto - Ma no mamma stai tranquilla. E' solo che ho mangiato davvero pesante oggi a pranzo.
E lei - Che il Signore ti abbia in gloria figlio mio, dal rumore sembrava il terremoto!
E io - Beh anche la puzza non è male a onor del vero. Speriamo che almeno non sia radioattiva.

venerdì 19 giugno 2009

El Dindondero 8 - Sono uno Stello

Possibile che si tratti del Dindondero?
Che poi io avevo capito che il tipo cantava di essere un ostello...


Sangue e Merda (30) e La Traditora

Tanto tempo fa eravamo rimasti all'assalto alla suite di Igor. Per un po' mi sono perso. Ma non posso più sopportare Cob e le sue richieste di Sangue e Merda. Cob you are pulp. Eccoti servito. Per gli altri: se non capite va bene lo stesso. Non posso mica costringervi a leggere gli altri 29 post.

Igor e il Santo alzano le loro armi di nuovo nello stesso istante. Prendono la mira. O almeno fanno finta, poi sparano. Il pallettone lanciato dal revolver del Santo si stampa nella clavicola sinistra di Igor, lui urla e finisce steso per terra. Bingo dice qualcuno. Stronzo, si dice Tombola risponde qualcun altro. Il proiettile di Igor invece vola in slow-motion. Guru lo guarda lo fissa lo vede ruotare veloce troppo veloce. Ma non è diretto a lui, lo osserva correre alle sue spalle. Il russo ha la mira bacata, pensiero comune. Poi si sente un urlo di donna. Ci giriamo tutti, vivi morti e feriti. L'immagine della Traditora colpita in piena fronte, in mezzo agli occhi, ci riempie di gioia. Ora ci spieghiamo come mai i colpi arrivassero anche da dietro. Guardatevi sempre il culo, cazzo. Stecchita come un cinghiale abbattuto. Goduria.

Ci avviciniamo a Igor, che ha un sorrisino di scherno e allo stesso tempo di stima. L'Eremita si occupa di rappezzare Pusher e Dis. Già, il Dis. Manco così l'hanno accoppato.


Guru – Non hai sbagliato mira vero? L'hai fatto di proposito. Perchè?
Igor – Siete degli stronzi. Ma avete fegato e siete un gruppo. E soprattutto mi stanno sul cazzo i traditori. Mi è venuto naturale spararle.
Trottola – Noi semo stronzi? Mortacci tua. Te sei rapito Jin, er ginecologo, e noi semo stronzi. Ma vaffanculo va.
Igor – Ma Jin chi? Quello che sculetta come una battona?
Guru – Piano con le offese. Che Jin possiamo maltrattarlo solo noi. Dove minchia l'hai nascosto?
Igor – Siete proprio dei cazzoni. Dei cazzoni coraggiosi. Si dà il caso che Jin si fotteva la mia cara sorellina Svetlana. Poi l'ha mollata come un preservativo usato e lei non l'ha mica presa tanto bene e ha pensato di rapirlo. Magari continuano a scopare come ricci alla faccia nostra che ci spariamo addosso. Paradossale.
Dark Lady – E dove possiamo andave a scovave i due piccioncini?
Igor – Immagino a Istanbul. Svetlana sotto sotto è una romanticona.
Pusher rattoppato – Puttana la miseria, ti abbiamo ammazzato tutti gli scagnozzi. Guarda che disastro cazzo. Mi sento un po' in colpa.
Igor ridendo forte – Mi piacete. In verità dovrei ringraziarvi. Che mi ero rotto le palle di questa attività a Antalya. Troppo caldo. E poi avete dimostrato che le mie guardie del corpo andavano bene per stendere al massimo i panni. Se non foste così pazzi vi chiederei di entrare in affari insieme. Magari un giorno, dovesse servirvi un lavoro...
Pusher – Beh noi toglieremmo il disturbo se non ti dispiace troppo. Dove cazzo s'è ficcato Mr. Ketchup, non si sarà mica attaccato all'armadietto dei liquori no?
Igor – Se intendi il pelato, sta laggiù dietro il divano. Ho visto la puttana freddarlo da dietro. Mi dispiace.

Rimaniamo congelati a bocca aperta. Porca mignotta che freddo. Chef corre a vedere si piega si rialza ci guarda e ha il nulla negli occhi.
Fa troppo freddo anche per le lacrime. O per sputare sul cadavere della Traditora.
Mr. Ketchup è cenere alla cenere.

giovedì 18 giugno 2009

Ladrando Allegramente 2 - Teoria

Cito di nuovo la Pinta. Che di amici normali pochi ne ha.

[18.29.15] Pinta: i miei migliori auguri per il tuo 40esimo compleanno
[18.29.23] Pinta: ho perso il tuo numero nuovo di cellulare e allora ti ho chiamato sul vecchio, ma non mi hai cagato di pezza
[18.29.31] Pinta: comunque auguri di nuovo, vecchio esploratore
[18.32.59] Cristofero Collompo: uèèèèèèèèè. Grazzzzzzie!
[18.33.13] Cristofero Collompo: mi fai emozionare quando fai cosi
[18.33.25] Cristofero Collompo: ho visto la chiamata sul vecchio, però non ti ho richiamata proprio per vedere se mi volevi bene e mi cercavi con mezzi alternativi :D
[18.42.46] Pinta: che bastardo che sei
[18.43.09] Cristofero Collompo: un bastardo un po' come Wolf del tipo – avrei potuto richiamarti, ma non l'ho fatto
[18.43.17] Pinta: sì, I am Wolfe I solve problems. E scusa se non ti mando i fiori a casa ma si sono appassiti e non ho voglia di rubarli di nuovo
[18.43.29] Cristofero Collompo: comunque in questo giorno, nonostante l'assenza di fiori, ti dedico una perla di saggezza
[18.43.32] Pinta: dicci
[18.43.51] Cristofero Collompo: il giorno del tuo compleanno su faisbiuk vedi tutte le tipe che ti sei chiavato o che ti si vogliono chiavare. Sono quelle che ti scrivono auguri.
[18.43.58] Pinta: sta a dire?
[18.44.03] Cristofero Collompo: ossia il passato e il potenziale futuro. Infatti per esempio tu su faisbiuk non mi hai scritto. Il che significa che non entri in nessuna di queste due categorie. Ergo la nostra relazione è totalmente e assolutamente pura e integra
[18.44.54] Pinta: lacrimuccia

Quanto fanno teneri. Divento uno zuccherino io a leggere certe cose. Comunque per non sbagliare ho assoldato Vincent Vega e Jules. Adios Cristofero.

mercoledì 17 giugno 2009

Coffee Machine 7 - Occhioallassedia

Mi son ricordato di un particolare della sedia impalmatrice.
Che poi non è mica un particolare di poco conto. Vi fa capire la sua potenza riproduttiva.

Un paio di gestanti fa. C'era questa tipa che sedeva su questa sedia. E poi questa qua aveva anche un'amica in ufficio. Un'amica per la pelle. E ogni tanto l'amica la andava a trovare. E chiacchieravano, e prendevano il tè e anche i biscotti.

Un giorno feci un salto in stanza della tipa per chiederle una cosa di lavoro. Ci trovai anche l'amica. Stavano parlando di pannolini. E avevano tutte e due il pancione.

Partorirono lo stesso mese.

Teknikamente 2 - I Depezza De Moda

Oh dunque. Stasera mi sono visto il concerto romano dei Depeche Mode.
Orario di inizio 21.30. Alle 21.05 ero ancora fuori dallo stadio e ho sentito le note di apertura. Con 25 minuti di anticipo! Steek Hutsy come dice qualcuno (peraltro ho già visto l'apposita maglietta in giro per strada). Si vede che avevano fretta di andarsi a fare due spaghi alla amatriciana.
I ragazzi hanno ritmo devo dire. La musica dei Depeche ti costringe a menare il didietro a destra e sinistra. E poi il tipo ha una presenza scenica non indifferente. Solo che credo avesse dimenticato la voce a casa. Direi che ha fatto parecchia fatica.

Una nota estremamente positiva è che ho capito come si fa a far entrare una bottiglietta d'acqua con tanto di tappo. Come si fa a eludere il controllo insomma. Si apre la bottiglia e si sfila il tappo. Dopodichè lo si passa a unA conoscente che provvederà a ficcarsi il tappino come copricapezzolo sotto al reggiseno. E il gioco è fatto. In effetti qualcuno è riuscito anche a far passare due banane e un cetriolo. Non ho ben capito nascosti dove, ma ci son riusciti.

Ecco appunto. Avevo detto che non avrei parlato di tette.
E invece a quanto pare ci sono ricascato di nuovo. Però stavolta, almeno, non come oggetto del desiderio quanto come utensile tipo Foppapedretti. Insomma ho dato un taglio più ingegneristico alla cosa. Sono sicuro che le donne apprezzeranno. E ne trarranno anche beneficio.

domenica 14 giugno 2009

Femminilmente 4 - Krapfen

Essendo oggi domenica non potevo non fare un salto nel luogo di culto del terzo millennio. Il centro commerciale.

Gira che ti rigira mi è venuto un dubbio. Fino a quando le tette delle donne potranno continuare a crescere di generazione in generazione?

No perchè ormai sono davvero enormi. No dico. Donne. Guardatevi allo specchio.
Ce le avete spropositate porcazzozza.

Quanti ormoni ci ingolliamo giorno dopo giorno? Direi parecchi, considerando che io porto almeno una seconda abbondante.

sabato 13 giugno 2009

Ladrando Allegramente 1 - Vestiti

Oggi inauguro un'altra catena di post. Cose che leggo di altri e che mi piacciono e mi fanno sorridere. Ecco perchè ladrando ma allegramente. Per etichetta gli ho appioppato Quaranta Ladroni senza Babà. Così, tanto per.

Comunque se vi ricordate, Tempo fa vi ho raccontato della Nina della Pinta e della Santa Maria. Alla Pinta quando è sobria succcede un po' di tutto.

Oggi mi ha mandato un sms che ancora rido. Viva le mamme.

Mia mamma mi ha comprato dei vestiti per andare a lavoro. Però forse pensa che batto...

venerdì 12 giugno 2009

Coffee Machine 6 - La Sedia Incintatrice

In ufficio abbiamo una sedia temibilissima. La sedia che ingravida.
Non sto scherzando. Chiedetelo alle tre pulzelle che hanno utlizzato quella postazione di lavoro.
Ieri l'ultima legittima proprietaria dell'Incintatrice è andata in maternità.
Oggi una nuova vittima ne ha preso possesso. Siamo passati tutti in pellegrinaggio nella stanza, senza ovviamente dire niente o allertare la malcapitata. Ci siamo limitati a osservarla a bocca aperta e a farle i nostri migliori auguri. Lei probabilmente ci ha presi per matti.
Nel pomeriggio poi l'abbiamo invitata a prendere un caffè. E allora giù a chiedere - Come ti senti? Hai le nausee? Come ti pare il lavoro? Certo che quella sedia non è per niente male...
E lei ci ha gelati. Con ingenuità ci ha confessato che le poltroncine con le ruote non le piacciono. E che aveva preferito scambiare la sua con una più modesta e più alla mano.
Ora l'Incintatrice non si sa dove sia finita.
E allora da lunedì toccherà sedersi con cautela, anche a noi maschietti.
Che non si sa mai.

On the Road 12 - Horse Flu (Febbre da Cavallo)

Io mi porto avanti col lavoro.
Che ora nessuno ne parla, ma l'anno prossimo o quello dopo ancora sarà l'argomento più gettonato.
La Febbre Equina, la Horse Flu. Sì perché oramai nella vecchia fattoria tutti gli animali ne hanno avuta una. La mucca psicopatica. Il maiale ipocondriaco. Il pollo suicida. Il coniglio sordo. Nonna Papera zoccola con la sifilide. Manca solo che si ammali il cavallo. L'asino no che è troppo somaro.

E allora siccome sono sempre con un piede nel futuro, io parlo di Febbre Equina.
E non scherzateci sopra. Non fate gli gnè gnè gnè presupponenti. Non mi venite a dire che tanto la carne di cavallo a voi vi fa schifo. Già perchè il febbrone galoppante colpirà anche le vostre macchine. I motori delle vostre auto tossiranno e si ammaleranno. I vostri duecencinquanta cavalli sotto al cofano emetteranno il loro ultimo nitrito.

Ricordatevelo. Quando parcheggiate mettete una copertina sulla vostra cara quattroruote.
Datemi retta. Prevenite.

giovedì 11 giugno 2009

TV & Cinema Recensione (a modo mio) – Alien

Con soddisfazione mi sono rivisto Alien.
La storia la conoscete credo tutti a meno che non siate dei bonzai. Sì è scritto giusto. Cioè no. L'ho scitto sbagliato per sbaglio. Poi mi son detto che l'inconscio ha sempre ragione. Bonzai è un insulto in cui si sta dando all'altro dell'albero arancione pelato. Sei un bonzai. Bello, mi piace. Grazie inconscio.
Comunque sorvolo sulla Sigourney Weaver perché a) mi fa venire in mente strap-on a dir poco pericolosi e perchè b) poi dite parlo sempre di sesso a causa di astinenza. E magari avete pure ragione e la cosa mi fa girare le padelle.
Insomma mi sono rivisto Alien e sono contento. Mi sento molto ma molto meglio. Molto ma molto più rilassato. Ho capito che non sono grasso. Devo solo trovare il modo di far uscire il cucciolo di Alien senza rimanerci secco.
Sto cercando di convincerlo a chiamarmi mamma.
Ho buone speranze.

mercoledì 10 giugno 2009

Vojo fa' Outing 4 – Bassi Molto Bassi

Io questa cosa qua la voglio dire, che magari sotto sotto anche voi condividete.
Che poi è una cosa che mi ha fatto notare il Dindondero.

E cioè insomma a me fanno un certo effetto le donne che suonano delle robe con le corde e che danno dei suoni bassi. Mi ricordo della Maugeri che suonava il basso e che faceva la presentatrice coi capelli blu.

Poi c'è il contrabbasso che è enorme e mi fa pensare che la tipa che lo suona è una che la vita se la gode.

Per ultimo il violoncello. Ecco, il violoncello. Una donna che suona il violoncello è un quadro a tinte forti. Estremamente e semplicemente sensuale.

martedì 9 giugno 2009

Riflexio 10 - Sign of the Time

Porca puttana.
No dico porca puttana.
Considerate che io ero convinto che avrei cominciato a fare i miracoli, prima o poi. Fino a che non ho raggiunto i 33 anni e non è successo un cazzo. Allora ho capito che non ero il figlio di Dio. Ma un altro destinato a vivere e moltiplicarsi finendo alla fine metaforicamente in croce.
Insomma io ero assolutamente certo che avrei cominciato a fare cose fantasmagoriche, non solo a otturare i cessi con le mie creature. Non solo a rullare mostri verdi estratti dalle mie narici. Pensavo sarei passato a più celestiali attività.
E invece no.
E oggi mi sono reso pure contro che invecchio. E la cosa mi deprime.
Va bene che quando piscio non mi vedo l'uccello. Non è un problema.
Va bene la barba bianca.
Va bene che mi sveglio e l'alzabandiera è un lontano ricordo.
Va bene tutto.
Ma non che dopo una serata a cantare a cazzo io mi ritrovo senza un filo di voce.
Vaffanculo. La voce non vale. La rivoglio indietro.
E rinuncio ai miracoli che tanto non si trova nemmeno un povero cristo che se li meriti.

domenica 7 giugno 2009

Coffee Machine 5 – Il Mistero delle Orme

La vita è intensa di fronte alla macchinetta del caffè. Il numero di ore che ci si passa è talmente elevato da spingere gli impiegati a organizzare incontri a tema durante la settimana. Nel nostro caso la mattinata del giovedì è dedicata al Club del Detective. Dove gli investigatori assomigliano tanto alle vecchiette del piano terra che, acquattate dietro la porta di casa, passano il tempo a spiare il pianerottolo . Malalingua currant.

Ultimamente ci stiamo occupando del mistero delle orme nel cesso. O meglio dovremmo dire SUL cesso. Già perché ogni tanto entrando in uno dei bagni aziendali si possono ammirare delle simpatiche ormone di omone. Sono lì, nette, sul bordo della tazza del cesso. E la domanda perché nasce spontanea. Abbiamo scartato l'ipotesi “cago salendo in bilico sulla tazza” per motivi empirici: uno di noi ha provato e l'effetto è stato quello di cagarsi nelle scarpe. E vi assicuro non è stato bello.

Al momento la teoria più accreditata, ma non confermata, vuole che salendo sulla tazza si riesca ad accedere al contro-soffitto, dove vengono nascoste riviste porno allo scopo di facilitare la masturbazione. Ciò però non spiega come mai le orme siano visibili anche laddove non esiste, oppure non è comunque raggiungibile, il suddetto contro-soffitto.

La donna delle pulizie, interrogata severamente, ha confermato la presenza di tracce di sperma all'interno dei bagni. Il che però va interpretato per quello che è, permettendoci solo di capire che effettivamente qualcuno riesce a farsi le pippe in un posto così brutto. E qui potremmo decisamente aprire un capitolo a parte sul potere dell'immaginazione.

Sta di fatto che ad oggi il caso è ancora aperto. Insoluto.
Consigli e testimonianze simili sono ben graditi.

NikkHolmes

El Dindondero 7 – Macchie Nostalgiche

Superati i trentacinque si comincia a sentire l'ondata di panico dell'OddioStoInvecchiando. Un ottimo metodo per combattere l'antipatico fenomeno è quello di rivangare i bei tempi. Nonostante generalmente questo conduca poi all'autocommiserazione, la sensazione di resistere al tempo, seppur poco durevole, in qualche modo aiuta. Soprattutto dà una mano al portafoglio del mio psicanalista a gonfiarsi di più e meglio.

Noi ci vediamo il primo venerdì di ogni mese. Con l'intenzione di tornare ai tempi dell'adolescenza o al massimo dell'università. Le modalità cambiano di volta in volta. Si passa tutta la settimana precedente a decidere cosa inscenare. Per l'ultimo incontro la giuria popolare ha decretato il tema della serata. Macchie nostalgiche. Macchie nostalgiche su Mutande per essere precisi. La divisa prevedeva Superga modello Pecorino Nauseante ai piedi. Senza calzini o, in alternativa, con pedalini pedalati per almeno una settimana. Maglietta di nylon modello busta rigorosamente bicolore, con cambio cromatico da delinearsi nel contorno ascella. Capello fashion olio di forfora.
E mutanda usata da almeno quarantotto ore con chiazza paglierina all'altezza pacco. Da indossarsi ovviamente al contrario (zona culo sul pacco e viceversa per intenderci) per sfruttare appieno la capacità di assorbimento dell'indumento intimo da ambedue i lati. Chi non l'ha fatto almeno una volta in vita sua alzi la mano e poi si mandi a fare in culo da solo.

Per l'occasione ho indossato la mutanda arancione a vita alta dei tempi del secondo liceo, in materiale catarifrangente utilizzato nei tardi anni ottanta anche per dare vita ai SuperSantos di calciofila memoria. Caronte, l'uomo traghetto, sfoggiava un mutandone lungo di lana di vetro con termosifone incorporato. Milf sorrideva da dietro i suoi mitici boxer Union Jack testimonianti mitiche vacanze pseudo-studio in terra anglosassone.
E poi c'era il Dindondero. Col suo incedere un po' così. Sornione. Col suo sorriso un po' così. Ebete. Coi suoi pantaloni un po' così. Chiazzati giallo paglierino sul davanti.
Caronte – Dindondè siedite. Siedite e pensa. Siedite pensa e poi spiegami come mai hai i pantaloni macchiati
El Dindondero – Beh mi pare ovvio no?
Milf – No. Mica è tanto chiaro. Mica
El Dindondero – Il fatto è che mi sono messo il mio tanga preferito di tanto tempo fa. L'ho indossato al contrario come mi avete detto. Ho il filo che mi sega in due l'uccello, cazzo
Io – Già. Giusto. Ehm. E i pantaloni che soffrono di itterizia come te li spieghi?
El Dindondero – Ingenui che siete. Prima sono andato al bagno. Ho fatto un paio di litri di pipì. Qualche stronzo aveva finito la carta igienica e non mi sono potuto asciugare per bene. Ma io mica mi abbatto. Sono un combattente io. Non mollo mai io. Mi sono dato un'asciugata col pantalone. Ma mi son scordato che era bianco. Mica tutte le ciambelle escono col buco no? Dai dai dai. Usciamo adesso che la notte è nostra.

E si è lanciato verso la porta. Lasciandoci ancora più perplessi. Perplessi all'immagine del macchione brownie sul suo didietro. Perplessi tanto da non aver coraggio di appurare la verità.

venerdì 5 giugno 2009

Femminilmente 3 – Pensierami Parolami Orgasmami

E' evidente la relazione proporzionale tra il numero di lingue che una donzella conosce e la sua incapacità a raggiungere soddisfazione nell'atto sessuale. Detto in parole povere una donna che parla un solo idioma ha molte più probabilità di orgasmare rispetto a una poliglotta.
Vedo dei nasi arricciati ma credetemi è così, non ci sono assolutissimamente dubbi in proposito.

In rete si legge in tutte le salse di climax al femminile. Nonostante tutto, anche da parte dell'universo in rosa, si dà sempre poco peso al potere della parola. Eppure un insieme di sillabe al momento giusto possono fare molto di più di trenta e passa centimetri di cazzo (o almeno lo spero). Spesso e volentieri però l'avere una lingua in comune ci blocca nel momento stesso in cui vorremmo dire qualcosa di erotico al nostro partner. Ci imbarazziamo. Ci pare brutto. Il cervello ci si mette di mezzo e il momento passa.

Riflettiamo poi sul fenomeno canzoni in inglese/canzoni in italiano. A parità di testo quelle anglofone sembrano sempre più “fiche”. Le parole ci appaiono molto meno banali rispetto alle liriche col tricolore. Oltretutto cantare qualcosa in una lingua diversa dalla nostra ci fa arrossire molto di meno.

E allora provate a chiedere al vostro maschietto di parlarvi in una lingua che non è la vostra. Da una parte lui si sentirà molto più rilassato e se ne uscirà con delle porcate memorabili. Dall'altra a voi il tutto provocherà un effetto modello Pesce di nome Wanda. Ne consegue quindi l'importanza da parte della bottana di non capire quello che lo stallone sta blaterando durante la copula. Di qui torniamo al punto di partenza. E all'assunto iniziale.

Donne. Non imparate troppe lingue. Ne ricaverete grosse soddisfazioni.
Per inciso ho una bella voce (spero) e conosco l'italiano (forse) l'inglese lo spagnolo il portoghese il finlandese il turco il giapponese e il greco antico. Inoltre se mi chiamate mi ricaricate. Così tanto per dire si intende.

Sussurramelo.

giovedì 4 giugno 2009

On The Road 11 - Delle Divise Azzurrine

Allora dico che stasera avevo intenzione di scrivere un po'. Poi mi sono reso conto che erano almeno un cinque giorni che vivevo senza internet. E allora ho pensato diamo una letta alla casella di posta elettronica. E ci sono rimasto un paio d'ore, senza nemmeno capirci un cazzo. Ma comunque, ci sono cose che vanno fatte e poi chi ha fiato, respiri e vada avanti. Che mica lo so esattamente dove voglio andare a parare.
Comunque dicevo delle divise azzurrine. Oggi ho fatto rientro da Ankara. Via Monaco, o Munich che è meglio perchè all'estero se dici Monaco pensano sempre al Principato. Il volo Baviera-Roma era operato da una simpatica compagnia italica che credo sia stata partorita piuttosto di recente.
Abituato alle cozze della Lufthansa non ho nemmeno guardato le hostess. Ho solo colto un pugno allo stomaco cromatico dovuto alle divise della Air Dolomiti. Poi mi sono seduto e messo a leggere come al solito. D'improvviso ho sentito dei passi da hostess che camminava dal retro dell'aereo verso la prua. Ho alzato e gli occhi e ho visto una ventina di teste di passeggeri che facevano capolino per guardare il culo della tipa. E allora mi son detto che forse poi valeva la pena dare un'occhiata che hai visto mai l'età dovesse essere sotto ai 50. Perciò ho sbirciato le tre. E' partito un Jesus Christ Superstar. Carissima hostess del volo Air Dolomiti Monaco Roma di oggi delle 16. In particolare carissima hostess che eri in fondo all'aeroplano. Sappi che il tipo con la bavetta seduto all'11B ero io. Sappi che il mio occhio fisso e il mio sguardo vuoto erano dovuti alle immagini di me e di te ferocemente avvinghiati nel bagno dell'aeromobile. Sappilo. Così. Tanto per fartelo sapere.
Evviva l'Air Dolomiti (no perchè tutte e tre erano notevoli...).
Air Dolomiti
forever.

Bentornati cari.

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