sabato 2 maggio 2009

Seconda Matrioska – Jerycho



Per tanto tempo ho scritto su pezzettini di carta, che a volte perdevo, a volte volontariamente lasciavo in giro. Pensando che qualcuno potesse leggerli e continuare magari quelle storie. E allora non potevo proprio dire di no all'idea e alle matrioske di Sapo.

Insomma prima di cominciare a leggere questo post, passate da lei perché la Prima Matrioska la trovate qui.

La Terza Matrioska è in edicola. Si aspettano volontari per proseguire il viaggio.


Jerycho possiede solo la sua ombra. Ieri si è finalmente decisa a partire. Ha guardato in terra la sua immagine sull'asfalto e poi è salita sul primo treno diretto esattamente dalla parte opposta. Il suo vero nome se l'è dimenticato tanto tempo fa quando qualcuno decise di chiamarla Jerycho. Perché con la sua voce, splendida, era in grado di far esplodere calici di cristallo in mille pezzi. Una voce capace di abbattere mura. Jerycho.

Negli ultimi tre lunghissimi anni non ha avuto futuro. Un muro le impediva di guardare e di andare avanti. A lei e alla sua voce. Le era permesso solo voltarsi a osservare il passato. Prima di partire è tornata lì dove tutto era cominciato. Lì dove aveva conosciuto lui. Un uomo di cui si era innamorata senza nemmeno avere il tempo di accorgersene. E che l'aveva amata, a modo suo. Lasciandola da sola, sempre, con le sue ansie e le sue insicurezze. Che col tempo erano diventate pareti di ghiaccio. E di ovatta.

Ma Jerycho aveva continuato ad amarlo. E così anche lui, sempre a modo suo, quando se ne ricordava e se ne aveva voglia. Finché un giorno lei lo aveva trovato tra le gambe di un'altra. Di quel momento ricordava nitidamente le gocce di sudore sulla schiena di lui. Una per una. Avrebbe potuto chiamarle per nome. E poi sentiva ancora quella sensazione di mancanza d'aria. Quel buco fatto di nulla che le aveva preso lo stomaco. La sua voce che chiedeva strada pronta finalmente a esplodere di nuovo, ma che alla fine si era spenta su quel maledetto muro. Eppure in qualche modo si era aperto uno spiraglio e Jerycho aveva deciso di approfittarne. Non sarebbe stata più solamente un'ombra. O almeno ci avrebbe provato.

Ha viaggiato di notte su quel treno. Per arrivare di giorno. Poi ha aspettato a lungo, come se il coraggio avesse deciso di tornarsene indietro. Alla fine si è incamminata. Ora ha di fronte a sé l'immagine di una donna e di una striscia di sole adagiata sul mare. Si ferma, indecisa se disturbare. Poi socchiude gli occhi si avvicina e le tocca una spalla.


– Mi chiamo Jerycho. Ho solo la mia ombra con me
– Benvenuta. Sapevo che saresti arrivata. Io ho paura di costruirmi un passato almeno quanto tu hai paura di avere un futuro. Io ho sempre inseguito il vento. Tu la tua ombra. Impareremo insieme. Forse
– Mi sento osservata. Tu?
– Non ti preoccupare. Siediti accanto a me. Quegli occhi che ci osservano saranno tra poco voce e parole. Godiamoci il sole e aspettiamo

9 commenti:

Dira ha detto...

Semplicemente wow.
Questa storia delle matrioske sta prendendo una piega sempre più bella.

Anonimo ha detto...

Mi stupisce, che qualità di scrittura... Dovrei rileggerlo ancora, notevolissimo e complesso! Complimenti a Sapo per l'idea!

NikkoHell ha detto...

Sono curioso di vedere come va avanti :)

grazie per le belle parole :)

Lindalov ha detto...

Bravo nikko. bravo. e bella idea.

ciao

nouvelles couleurs - vienna atelier ha detto...

bello il tuo blog, mi ci sono iscritta :-)
ciao da vienna

fabrax ha detto...

hai la stoffa dello scrittore

esisterà una matrioska a forma di bigolo?

visto da lontano assomigli VAGAMENTE a Bobo Craxi (senza la barba)

NikkoHell ha detto...

@fabrax: ellallà mo grazie del complimento (sullo scrittore, sulla somiglianza con Craxi non saprei...). Bigolo era uno dei nani, quello a forma di cetriolo giusto? poi c'erano sdrufolo, vandalo, cutolo, spammalo, dondolo e dindonderolo. almeno credo.

NikkoHell ha detto...

è in edicola la terza matrioska carimiei.

http://cob-apienavoce.blogspot.com/2009/05/terza-matrioska-hic-et-nunc.html

Chica ha detto...

mmmhhh...non l'avevo letta ancora...ma è più o meno la storia della mia vita...tra passato e ipotesi di futuro...almeno come lo vedo io....sarà perchè sono continuamente tentata di salire su un treno senza sapere dove arriverà???...sarà che ho paura di credere nel futuro ricordando troppo bene il passato???..o per la striscia di sole al tramonto che dipinge il mare d'argento?? o forse per l'ansia e l'insicurezza che son diventato parti di ghiaccio...oppure...potrebbe esser per l'ombra ma..no...io sono invisibile..lo sono sempre stata e gli invisibili non hanno nemmeno un'ombra a seguirli....

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