domenica 7 giugno 2009

El Dindondero 7 – Macchie Nostalgiche

Superati i trentacinque si comincia a sentire l'ondata di panico dell'OddioStoInvecchiando. Un ottimo metodo per combattere l'antipatico fenomeno è quello di rivangare i bei tempi. Nonostante generalmente questo conduca poi all'autocommiserazione, la sensazione di resistere al tempo, seppur poco durevole, in qualche modo aiuta. Soprattutto dà una mano al portafoglio del mio psicanalista a gonfiarsi di più e meglio.

Noi ci vediamo il primo venerdì di ogni mese. Con l'intenzione di tornare ai tempi dell'adolescenza o al massimo dell'università. Le modalità cambiano di volta in volta. Si passa tutta la settimana precedente a decidere cosa inscenare. Per l'ultimo incontro la giuria popolare ha decretato il tema della serata. Macchie nostalgiche. Macchie nostalgiche su Mutande per essere precisi. La divisa prevedeva Superga modello Pecorino Nauseante ai piedi. Senza calzini o, in alternativa, con pedalini pedalati per almeno una settimana. Maglietta di nylon modello busta rigorosamente bicolore, con cambio cromatico da delinearsi nel contorno ascella. Capello fashion olio di forfora.
E mutanda usata da almeno quarantotto ore con chiazza paglierina all'altezza pacco. Da indossarsi ovviamente al contrario (zona culo sul pacco e viceversa per intenderci) per sfruttare appieno la capacità di assorbimento dell'indumento intimo da ambedue i lati. Chi non l'ha fatto almeno una volta in vita sua alzi la mano e poi si mandi a fare in culo da solo.

Per l'occasione ho indossato la mutanda arancione a vita alta dei tempi del secondo liceo, in materiale catarifrangente utilizzato nei tardi anni ottanta anche per dare vita ai SuperSantos di calciofila memoria. Caronte, l'uomo traghetto, sfoggiava un mutandone lungo di lana di vetro con termosifone incorporato. Milf sorrideva da dietro i suoi mitici boxer Union Jack testimonianti mitiche vacanze pseudo-studio in terra anglosassone.
E poi c'era il Dindondero. Col suo incedere un po' così. Sornione. Col suo sorriso un po' così. Ebete. Coi suoi pantaloni un po' così. Chiazzati giallo paglierino sul davanti.
Caronte – Dindondè siedite. Siedite e pensa. Siedite pensa e poi spiegami come mai hai i pantaloni macchiati
El Dindondero – Beh mi pare ovvio no?
Milf – No. Mica è tanto chiaro. Mica
El Dindondero – Il fatto è che mi sono messo il mio tanga preferito di tanto tempo fa. L'ho indossato al contrario come mi avete detto. Ho il filo che mi sega in due l'uccello, cazzo
Io – Già. Giusto. Ehm. E i pantaloni che soffrono di itterizia come te li spieghi?
El Dindondero – Ingenui che siete. Prima sono andato al bagno. Ho fatto un paio di litri di pipì. Qualche stronzo aveva finito la carta igienica e non mi sono potuto asciugare per bene. Ma io mica mi abbatto. Sono un combattente io. Non mollo mai io. Mi sono dato un'asciugata col pantalone. Ma mi son scordato che era bianco. Mica tutte le ciambelle escono col buco no? Dai dai dai. Usciamo adesso che la notte è nostra.

E si è lanciato verso la porta. Lasciandoci ancora più perplessi. Perplessi all'immagine del macchione brownie sul suo didietro. Perplessi tanto da non aver coraggio di appurare la verità.

4 commenti:

Dira ha detto...

Era un po' che non parlavi del Dindo... che noi poi ci affezioniamo...

Chica ha detto...

..secondo me dovresti fare una raccolta delle Dindonderate...giuro che lo compro!

NikkoHell ha detto...

El Dindo ha un'anima sì...

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

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