giovedì 22 novembre 2007

Sangue e Merda e Kill Dis

Ma ritorniamo a bomba. Le ricerche di Jin continuano verso Amasra. Da bravo giallista vi anticipo il finale e vi dico che di lì non ci è mai passato. Cazzo nessuno di noi è Sam Spade. Saremmo già contenti se sapessimo fare il nostro di lavoro. D’altronde alle Risorse Umane si accatastano il maggior numero di raccomandati di ogni società che si rispetti. E la nostra assunzione è il loro degno risultato. Prosit o come dicono qua Sherefè. Ruttate se volete, nessuno si offende. Anzi, unitevi al coro.

Comunque ringraziamo quell’invertebrato del Jin che ci ha permesso di visitare questa bella cittadina sul Mar Nero. Io ho continuato a chiamarla Asmara per tutto il tempo ma vengo dal Quartiere Africano, dovete scusarmi.

Il paesaggio che si incontra tra Safranbolu e Amasra è da paradiso. Le strade che si calcano da bestemmie. Alla vostra sinistra splendide colline in stile ligure, alla vostra destra folta vegetazione mediterranea. Sotto le vostre ruote un asfalto nero come la pece. A specchio. Come fa a essere a specchio se è nero? Cazzo ne so venite qua prendete una macchina e rendetevene conto da soli. Di notte sembra di viaggiare in un buco nero. Se usi gli abbaglianti l’unico effetto è quello di dover usare gli occhiali da sole perché l’asfalto riflette la luce. Un fenomeno da libri di scienza. Ma l’idea davvero sopraffina dell’ente autostradale locale è l’invenzione della terza corsia centrale che chi è più grosso e arriva per primo la usa. Da urlo. Aggiungete un altro nome alla lista degli inventori da sodomizzare con una bottiglia di champagne da dieci litri. Insomma la genialata funziona così. Dio che fenomeno. Se sei in salita hai diritto all’uso della corsia centrale per superare i seicento camion che viaggiano alla velocità di una vecchietta con la sciatica. Se sei in discesa invece puoi usare la corsia centrale ma solo se nessuno nell’altro verso l’ha già impegnata. Punto primo in discesa i camion a pieno carico vanno ancora più lenti della vecchietta. Punto secondo i camionisti sono stronzi. Quindi da bravi stronzi decidono puntualmente di invadere la corsia centrale fregandosene se sono in salita in discesa o in curva. A ogni sorpasso pare di stare sul set del Cacciatore. Però De Niro aveva più probabilità di rimanere vivo.

La formazione prevede il sidecar di Chef, con passeggero Dis, come avanguardia anticamion. Che tanto uno ha dichiarato di aver vissuto troppo e l’altro che non gli interessa proprio vivere. Siamo amici mica colleghi. Li accontentiamo con tutta la premura possibile. Fari sempre accesi e casco ben allacciato mi raccomando. A seguire la Ford Fiesta alimentata a metano con al volante Guru, alla consolle Santo, Pusher al rollaggio cannabis e Trottola in letargo. Per evitare che russi gli abbiamo ficcato un calzino in bocca. Speriamo non soffochi. Guru porta la macchina tipo Psycho. Prudente all’accesso. Fino a quando non gli prende la smania del sorpasso stile Montoya. Ve lo ricordate sì? Il colombiano che pensava di stare sulle macchinine a scontro. In quei momenti se siete atei cominciate a pregare. Se siete credenti non sapete che cazzo fare e optate per il nirvana. Santo spara gruppi improponibili alla radio tanto da far rimpiangere Jin e i suoi pezzi discotecari da checca impazzita. Pusher è intrippato e racconta la sua storia dagli otto anni in poi. Va detto che si scaccola con maestria e centra sistematicamente con le sue opere d’arte il cappuccio del Santo. Trottola non respira. Amen.

All’ultimo scollinamento finalmente avvistiamo il mare. Spettacolo. Scatta immediatamente la pausa in piazzola panoramica. No non siamo così romantici. Ci vuole il momento fumatina che quel bastardo di Guru ha bandito il fumo in macchina. Ma soprattutto la vescica è piena e ci adoperiamo nella consueta gara a chi arriva più lontano col getto. Applausi grazie.
E’ al momento della celebrazione del vincitore che sentiamo un urlo di puro terrore e gioia. Vediamo sfrecciare un seggiolino da passeggero di sidecar tre tornanti più a valle.
Santo – Puttana zoppa! Non vi pare che quella cometa portasse il nome di Dis?
Pusher – Tranquillo. E’ sto pakistano misto erba che dà le allucinazioni. Don’t panic. Fra poco torniamo tutti normali
Trottola – mmmh mmmh mmmh
Guru – Cristo qualcuno sbavagli il Trottola! E andiamo a raccogliere Dis. Mi pare che quello dell’Avis ci avesse dotati di aspirapolvere da auto. Lo sapevo che sarebbe tornato utile
Pusher – Certo che se ti facevi dare anche il triangolo e la ruota di scorta non era un’idea malvagia

Rinfoderiamo gli uccelli e scendiamo a valle. Avvistiamo Chef sul ciglio della strada in bilico sulla sella mentre si prodiga nella posizione del loto.
Guru – Beh?
Chef – Sta moto è tipo Supercar. Ho sussurrato non lo sopporto più, liberami di lui e Lei mi ha risposto pigia il bottone rosso che lampeggia. E via. Eject. Dis disarcionato
Tutti in coro (compreso Eremita in wifi) – Sia lode al Signore
Dis – Raga me lo fate rifare? Troooooppo bello

Dis non muore mai. Che sia un morto vivente? Un giorno dobbiamo provare con un colpo dritto in testa. Magari ci riusciamo. Si accettano suggerimenti.

Ci abbracciamo tutti mentre il sole va a farsi fottere. Abbiamo sangue nelle vene. E anche qualche sostanza proibita di troppo. La Superbike di Chef sceglie per noi il prossimo pezzo.
Bang Bang direttamente dalla colonna sonora di Kill Bill.
Devo chiamare Quentin. E chiedergli se il titolo originale non era per caso Kill Dis.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Cheffffff potevi farcela questa volta...cacchio.

Bab ha detto...

Dis...arcionato

Anonimo ha detto...

Dis...strutto

Anonimo ha detto...

Dis...perso
Dis...prezzo
Dis...turbato
Dis...tante
Dis...seminatorE

AndreaONE ha detto...

Dis...tronzo

è più appropriato

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