venerdì 5 marzo 2010

Traslochiadarte 1 - Sognare Senza Occhi

Il Santo, forse qualcuno di voi lo conosce. Tramite lui ho incontrato un gruppo di viandanti - Traslochiadarte - che si diverte a mettere in scena serate a tema nei pub romani.

L'opera, "Marte", è di Marina Dimo. Il racconto da 101 parole è del sottoscritto.
Spero gradiate.



La finestra ha i vetri sporchi, come se qualcuno ci avesse spalmato una gomma da masticare. Inizialmente mi colpisce quel rumore strano, di uova calpestate. Di qualcosa di acquoso che sfrigola al sole. Un ciaf ciaf che mi accende la spina dorsale. Poi li vedo, si muovono incerti da est a ovest. Sagome, una uguale all’altra, giacca nera e occhiali dalla montatura anni '60. Non hanno occhi. Cerco lo specchio per osservarmi. E non vedo più niente. Mentre mi incammino mi auguro che i miei, di occhi, non finiscano schiacciati come gli altri. Che raggiungano un posto nuovo. Magari su Marte.

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