mercoledì 28 ottobre 2009

El Dindondero 11 - Tigrotti e Tigrotte Malesi

Le storie che leggerete di seguito sono vere. Raccontarle si prefigge lo scopo di dimostrare che a) lavorare fa male b) l'illusione di una scopata facile fa ancora più male.

Il Pusher come forse sapete, è un tipo che gira sempre armato del suo borsello. Incidentalmente, dentro, insieme a droghe di vario tipo ci tiene anche tutti i documenti di identità, le carte di credito e il contante. Uno previdente insomma.
Stamattina, lui e un suo collega, decidono di lavorare direttamente nella hall dello Shangri-la, che tanto ci sono i divanetti e le poltrone comode. Ma il tigrotto malese, uomo che all'abbisogna non si tira certo indietro dall'allungare la mano, adocchia il borsello lasciato incautamente fuori dal campo visivo del povero Pusher e se lo fotte allegramente.
Blocco delle carte e tutta la trafila. Verso le tre il tigrotto malese e di conseguenza il borsello scippato, vengono ritrovati dalla solerte sicurezza dell'albergo. Tutto è bene quel che finisce bene insomma, con l'eccezione di un devastante attacco di bruciore di stomaco per il Pusher.
Lavorare fa decisamente male, oh my folks.

A fine giornata Pusher alza il cellulare e mentre sta per telefonare viene raggiunto da una chiamata del Dindondero. Gli racconta la storia e il Dindondero gli risponde per le rime con la sua, accaduta all'Hilton di Kuching, sempre Malesia, qualche tempo fa. Il Dindondero si rilassa in un locale di dubbia moralità che sorge esattamente di fronte all'albergo. Tira qualche palla di biliardo che tanto è solo e non ha un cazzo da fare. La tipa, strafiga come poche, si avvicina e gli chiede di fare una partita. Che lei ama le stecche e le palle da mandare in buca, si sa. Giocano e lui la massacra, che El Dindondero a biliardo è veramente un santone. Lui la guarda, le passa accanto e le sussurra - ti ho fatto male, bella.
Lei si gira gli lecca l'orecchio e gli fa - portami in camera che ho voglia di farmi scopare da te, fammi male sul serio.
E a lui non gli pare vero, che questa ci stia senza manco dover usare uno dei suoi preziosi dindo-pizzini. E vanno in stanza, dove lei gli dice fatti una doccia che ti preparo un bel caffè forte.
E' venerdì. Lui lo beve. Lui si risveglia la domenica sera, senza ricordare quasi niente.
Nella camera da letto ci sono rimasti due boxer luridi, lo spazzolino da denti, quello del cesso e una cassaforte forzata aperta e tremendamente vuota. Dopo lunga trafila e con fatica riesce a rientrare a Roma, con i due boxer che promette di non lavare mai più per non dimenticare.
L'Hilton anche gli scrive poi per non farsi dimenticare, infatti gli comunicano la volontà di addebitargli il costo di riparazione della cassaforte. Simpatici.
Il profumo di una scopata facile nasconde delle insidie. Può rivelarsi velenoso. E può far male quindi.
Molto.

PS di questa mattina: El Dindondero si è dichiarato felice per non essersi risvegliato in una vasca immerso nel ghiaccio e con ancora tutti e due i reni all'interno del corpo. Il segno che ha sull'avambraccio fa pensare che gli abbiano fatto le analisi al volo. L'uso smodato quotidiano di ogni sorta di superalcolico pare che qualche volta salvi la vita.

3 commenti:

Lindalov ha detto...

A me invece hanno rubato in casa.
No! non dei vibratori di cristallo; no! non dei dilatatori anali d'oro; bensì una banconota delle vecchie 50 mila lire.
Ho promesso che se me la ritrovo davanti quela tipa lì, perché fu proprio lei, le apro il buco del culo. E non con un vibratore.
:D

CoB ha detto...

Ma senza il dindo-pizzino viene meno il piacere della conquista, che gusto c'è? Chiedilo al Dindondero quando lo senti, ciao Sandokan ^^

Laura S. ha detto...

Woah....
Ma allora non è solo una leggenda, quella della tipa che droga il tipo con un qualche sonnifero eppoi ti ciula le cose chiamando i compagni e che a volte ti rubano pure gli organi!....

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