Già. Ultimamente sono sempre incazzato. Però oggi no. Insomma, lo sarei pure ma sono talmente stanco che non riesco nemmeno a fare la faccia da rodimento di culo. Al massimo posso fare quello che spaccia le borse taroccate sulla spiaggia di Torvaianica. Le borse sotto agli occhi vendo. Porca zucchina, come dice Pusher.
Vi interessa ancora Jin? L’infame a Amasra non c’ha mai messo piede però la cittadina ci è piaciuta. Un buco pullulante di turismo turco. Abbiamo potuto osservare intere famiglie tradizionaliste in spiaggia. Con tanto di donne col burka-costume che facevano il bagno. Burka rigorosamente water-resistant. Allegria. Abbiamo passato due interi giorni senza le bombe al bromuro del Santo. Nemmeno Ginevra, una compagna delle medie per la quale Oscar Wilde avrebbe rivisto le sue teorie in merito alle tentazioni, sarebbe riuscita nell’impresa. Zio Perro, come dice Chef.
Ma il viaggio di ritorno ha portato un vento di novità. Primo perchè l’aria nella Fiat Polmone era irrespirabile. Secondo perché
Ma procediamo con ordine. Quando arrivate a Amasra dirigetevi verso il centro. A un certo punto dovete girare per forza a destra e vi ritrovate sul lungomare. Girate a sinistra e dopo cento metri fermatevi. Lo vedete? Sì il ristorante con la scritta Balik. Bene risalite in macchina e fuggite il più lontano possibile. Il pesce infatti lo portano lì a piedi dalla Nuova Guinea. Noi invece l’abbiamo provato. L’effetto è stato devastante signori, probabilmente siamo andati a male dentro. Non so come altro descrivere la situazione. L’unica soluzione è stata quella di usare i calzini sporchi del Trottola come mollette per il naso. Ho amato quella puzza di piedi rancida. Non potete capire, credetemi.
Ci sta anche che
Guru – Cazzo è sto rumore?
Trottola – Ma è normale che se vedono scintille dietro de noi?
Eremita (kit vivavoce) – Push, la telemetria qua mi dice che hai bucato. Per la precisione, stai rotolando sul cerchione oramai da un paio di chilometri
Pusher – Boooh, dici? Mo mi fermo tranquillo
Constatato il fattaccio è scattata la rabbia di gruppo. Provate anche voi. E’ rilassante. Prendete a calci la macchina per buoni cinque minuti. Possibilmente con la luna piena. Vi ritroverete come nuovi. Ma non lo fate in mezzo alla strada, specialmente se per un caso strano avete alle spalle Chef col suo sidecar. Perché centrerà con chirurgica precisione il vostro paraurti.
Trottola – Sbajo o la donna cannone che è appena volata via era er Dis?
Santo – Magari è la volta buona, Zio Perro
Guru – Push, ma mettere le quattro frecce qualche volta no eh?
Push – Con calma Gu, con calma. Mo le accendo. Fidati
Mi dispiace per voi. Ma Dis ce l’ha fatta di nuovo.
In realtà dovrei anche raccontarvi della telefonata di Jin. Ma riprenderemo il discorso. Tanto ci moriremo di vecchiaia qua in Turchia.
Nel frattempo sentitevi un po’ di Bagdat Kafè. Il nome del gruppo è irricordabile. Però dal vivo sta canzone mi ha colpito.
4 commenti:
Ma i vostri capi, leggendo 'sto blog, non si preoccupano nemmeno un po'?
Qualcosa tipo rimorsi di coscienza per avervi dimenticati là o cose del genere?
loro applicano la "download barrel phylosophy"...
a volte anche la "Mr. Tambourine man philosophy"....
I capi sono più interessati al destino di Jin che al lavoro. Tranquilli.
Posta un commento