domenica 28 ottobre 2007

Sangue e Merda e Cellulari

Il fatto è che ora dovrei introdurre i personaggi, i compagni di viaggio.

Il fatto è che mia madre riesce sempre a farmi perdere il filo del discorso.

Il fatto è che ho tre cellulari da trasferta e su uno di questi lei riesce sempre a rintracciarmi.

Il fatto è che ho 35 anni suonati.

Voglio dire, a 14 mi spedirono in Inghilterra. Un mese tre telefonate. Poi a 18 Interrail un mese una telegrafata. Di quelle tipo ciao mamma tutto bene non ho una lira mi cade la linea ciao.

Poi qualche stronzo ha deciso che il mondo avesse bisogno del cellulare e che le madri avessero di nuovo il diritto di chiederti a che ora torni a casa e pretendere una chiamatina ogni tre giorni dalla Terra del Fuoco. E voglio ridere con le videochiamate…

Che poi sto cazzo di cellulare l’hanno tirato fuori per colpa di Star Trek. L’accrocco con cui Kirk chiamava Scottie per dirgli di riportarlo a casa e con cui l’ingegnere puntualmente gli rispondeva Chupa che qua non funziona una cippa.

Il fatto è, di nuovo, che non ce l’hanno mai fatto vedere ma Mamma-Kirk chiamava il figliol prodigo ogni santa missione. Dove sei? Occristosanto mamma sono sui bastioni di Orione a circa ottomila anni luce da casa. Hai mangiato? Porcadiquellazozza mamma abbiamo i Klingon che non vedono l’ora di mettercelo dove il sole non sorge mai. Ti chiamo dopo dai…sì ho messo la maglia della salute…

Il fatto è che ora mi tocca tornare a parlare di merda. Di sanitari per la precisione.

E sì perché il bello del girare il mondo è conoscere nuove culture. E lo studio del cesso aiuta nel capire il paese in cui sei capitato.

Scontato dire che il Bidè (la maiuscola non è a caso, per me se la merita punto e basta) è un oggetto che non trovi da nessuna parte. Il che porta il bravo trasfertista a usare la sinistra per pulirsi. Hai visto mai un giorno non hai la carta e ti trovi a stringere la mano agli altri. Insomma, è una questione di rispetto cazzo.

Ogni tanto trovi il pirulicchio nella tazza. Si quell’oggetto che giri una manopola e spara uno schizzo dritto dritto fra le chiappe. Beh, sfido chiunque a usarlo, considerato che è l’immancabile sponda da centrare quando si piscia. E che è l’involontario bersaglio quando sei di sciolta del tipo “ad ombrello”. Risultato io l’ho aperto una volta sola per curiosità. Temo fortemente l’inventore sia lo stesso del cellulare.

Ci sono paesi dove la tazza è piena d’acqua. Cioè, da noi c’è acqua quel tanto che basta che normalmente fai degli splendidi murales sulla ceramica. Negli USA la tazza è piena quasi fino al bordo, che stai lì prima di tirare la catena a pregare che non venga tutto fuori.

Però la questione è più profonda, va analizzata e capita.

Noi italiani siamo convinti di produrre delle opere d’arte marroni, è una parte di noi. Va gustata, ne va apprezzata la puzza nelle sue più svariate forme. Se possibile va condivisa col prossimo. Non siamo egoisti noi.

L’americano è più algido da questo punto di vista, più costipato. Si fa meno domande, noi la studiamo invece. E però c’è un però. Che ne usciamo soddisfatti e in pace col mondo.

Ho idea che se anche loro facessero lo stesso avrebbero meno serial killer e meno omicidi di massa…

Lo dicevo cazzo che avevo perso il filo del discorso.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Secondo me è ora di tornare a casa

AndreaONE ha detto...

attendo ansioso le riflessioni sullo scopettino. Quello che c'è qui ne ha viste di battaglie!

Mauro ha detto...

be' che dire... essenziale, incisivo con un punto di gretta malinconia.. insomma didascalico da una parte dida al c... dall'altra

Anonimo ha detto...

Interessante questa disquisizione fecale!

Lo Zio

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