venerdì 16 aprile 2010

Revival - a.k.a. avrà mica finito le idee?

Enrico mi ha dato spunto per rileggere un vecchio post. Per amarcord in effetti lo ripropongo sperando apprezziate, vecchi e nuovi (pochi ma buoni :))...

Il principale task dei nostri progetti è ovvio. Vincere l’immancabile sfida calcistica contro la rappresentativa del cliente. E già perché dopo qualche mese di convivenza a stretto contatto con la controparte lavorativa si viene a creare un clima di intensa compenetrazione e amicizia. Che sfocia puntualmente nell’esigenza di dimostrare chi è il più forte. E chi ce l'ha più grosso.

Si decide il giorno. Ovviamente un mercoledì. Che le coppe si giocano sempre in mezzo alla settimana. Campo in terra con fosse, pioggia battente e freddo alpino. Una settimana di pesantissimi allenamenti a base di pasta e alcohol aiutano non poco soprattutto se a bere sono gli avversari.

Il momento più toccante è l’ingresso in campo con sgambatina iniziale e immediati sette otto infortuni durante il riscaldamento. Sugli spalti tutto il personale femminile ululante fa il tifo ovviamente per i propri beniamini. Gli italiani. E la compagine turca non la prende mica bene. No no. Per niente bene. Sguardi in cagnesco e promesse di interventi alla Furino. Loro hanno rigorosamente la maglietta rossa con mezzaluna e stella. Noi ci siamo preventivamente messi d’accordo per una tenuta in blu. E infatti l’unico con divisa azzurra risulterà essere Jin, tifoso del Napoli. Jin. O per essere precisi la sua foto cartonata a grandezza naturale. Con annesso sorriso Durbans a 71 denti. A fine partita prenderà il voto più alto nella sua storia di calciatore. Cinque e mezzo. Poco dinamico ma almeno così non parla cazzo.

I ruoli sono già decisi da tempo. Ci schieriamo con uno spallettiano 3-3-1. In porta Mr. Ketchup e la sua immancabile boccia di Calvados. Il roccioso terzetto difensivo si compone di Guru Pusher e Dis, che passerà tutto il primo tempo a litigare con la bandierina del calcio d’angolo. Sulla fascia sinistra il Santo, sulla destra l’icona gigante di Jin. Trequartista Chef e le sue due inseparabili aragoste. Centravanti di movimento il Trottola. Che verrà premiato col trofeo Gattuso per i 140 chilometri percorsi nei 60 minuti di gioco. In panca a dare ordini il cellulare di sito con l’Eremita all’altro capo. Loro si schierano a ringhio. Ci sentiamo come Custer a Little Big Horn. Dio Bu Bu come dice Mr. Ketchup.

L’inizio è traumatizzante. Becchiamo subito un gol. Palla in fallo laterale e azzurrini fermi. I turchi invece continuano arrivano in aerea e segnano mentre Mr. Ketchup rutta urlando Aringaaa! Ieri abbiamo mangiato pesce e si sente. Ci rendiamo conto attoniti che il calcio ottomano amatoriale si gioca col battimuro. Col battimuro! Cazzo, manco in parrocchia a dieci anni eravamo così infami. Ma noi siamo un team. Il Team anzi. Uniti compatti cazzuti. Infatti litighiamo come bestie per dieci minuti sputandoci sugli scarpini a vicenda. Risultato alla fine del primo tempo. Sotto di due gol.

Fondamentale il riposo. Si ristudiano le tattiche. Pusher distribuisce pillole rosse e blu per tutti. Sti cazzi la salute, qua ne va del nostro onore. Cantiamo l’inno tutti insieme a squarciagola seguiti in estasi dalle pollastrelle del pubblico. Avete presente le parole no? Lasciatemi cantare con la chitarra in mano lasciatemi cantare una canzone piano piano lasciatemi cantare perché ne sono fiero, sono un italiano un italiano vero. Rientriamo in campo con le lacrime agli occhi e con un cambio tattico. Trottola sulla destra e la gigantografia di Jin in attacco, piazzato in mezzo all’area turca. A fine partita si registrerà una doppietta di anca del Jin bidimensionale.

E’ tutta un’altra musica. Pusher nonostante risenta di strappi in ogni parte del corpo, comprese le mutande, macina interventi modello Baresi. Disadatted si rade e sulla fascia sinistra comincia a sgambare come Roberto Carlos. Guru col suo aplomb ulula Chiamatemi Montero. Un muro. Mr. Ketchup declama tutte le poesie di Pascoli ruttando. Santo e Trottola fluidificano sulle fasce modello TAV. Chef si mette la maschera del Mago Silvan e nasconde il pallone ai nemici. I turchi mototrebbiano gambe e piedi. Ma non ce n’è per nessuno cazzo.

Risultato finale Italia batte Turchia 6 a 5.
Infortuni finali. Italia batte Turchia 8 a 7.

Tutti sotto la doccia. Ovviamente in comune. Baci abbracci e birra a fiumi. Gli ottomani tentano la carta del Uh m’è caduta la saponetta. Noi gli diamo in pasto la sacra immagine di Jin. Li lasciamo divertire per un po’.

Si chiude con la più classica delle sfide. Il confronto per dimensioni e forma dei vari membri. Loro circoncisi e pube-depilati. Noi circospetti e pube-pelosi. Sulle note di My Dick del geniale Mickey Avalon dichiariamo un sacrosantissimo pareggio.

6 commenti:

CoB ha detto...

Ma cacati, hai finito le idee sul serio? E' proprio vero che l'arte nasce dal disagio e dall'indignazione, spero ti mandino sei mesi in trasferta in Uzbekistan. Vabbe', tre mesi perché ti voglio bene.
Saluti da Cipro -.-

NikkoHell ha detto...

no le idee le avrei pure...

CoB ha detto...

Non dire che non hai tempo che non ci crede nessuno, sei più credibile se te la prendi con internet che non funziona.
E comunque mi manchi :-(

Il Santo ha detto...

Spettacolo!

CoB ha detto...

Sono di ritorno da una settimana fuoco-e-fiamme a Cipro e mi cospargo il capo di cenere: oltre a non aver avuto tempo di scrivere nemmeno mezza riga mi sono passate di mente anche le idee che avevo.

Bab ha detto...

ok, grazie a My Dick ho scoperto una nuova HIT :D

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